Il poemetto fa dose della seconda parte dei Colloqui, intitolata Alle soglie. Ed e unitamente “L’amica di ava Speranza”, frammezzo a i ancora famosi componimenti di Guido Gozzano e dubbio ed dell’intero Crepuscolarismo, per l’apparente arrendevolezza dei versi, in quanto nascondono uno modo particolarmente raffinato e complesso e, a causa di i temi trattati: l’antidannunzianesimo, la affezione, il immondizia del ruolo della titolo di poeta, l’attenzione attraverso le piccole e semplici cose, l’ironia e la arlecchinata di se uguale.
Scritto
Signorina Felicita, per quest’ora scende la tramonto nel giardino sorpassato della tua dimora. Nel mio animo benevolo scende il rievocazione. E ti rivedo attualmente, e Ivrea rivedo e la cerulea Dora e quel benevolo paese perche non dico.
Giovinetta Felicita, e il tuo giorno! Per quest’ora perche fai? Tosti il caffetteria: e il buon essenza si diffonde da ogni parte? O cuci i lini e canti e pensi verso me, all’avvocato che non fa restituzione? E l’avvocato e qua: in quanto pensa verso te.
Pensa i bei giorni d’un autunno addietro, Vill’Amarena a sommo dell’ascesa coi suoi ciliegi e per mezzo di la sua Marchesa dannata, e l’orto dal aroma cupo di tonfo e i cocci innumeri di vetro sulla cerchia vetusta, alla sostegno. Lees verder