durante una gente anzi cosicche durante un’altra. Sopra una popolo invece cosicche in un’altra.
uno, non memoria chi, ha motto “gettati nel tempo”: e un’espressione giacche non inganno, appunto ne ho parlato sopra codesto blog, ciononostante sopra un qualunque maniera descrive il nostro trovarci mediante situazioni, anzi, mediante sistemi e tempi di vitalita affinche non abbiamo preferito. Per quei contesti maturiamo e/o non maturiamo, cresciamo oppure no; abbiamo l’opportunita di riuscire consapevoli e responsabili e, dunque, liberi in caso contrario no. Ho sempre pensato ai miliardi di persone esistite nelle varie epoche, appartenenti ai diversi ceti sociali, alle visioni del ambiente perche si sono succedute nei secoli, alle nostre visioni del puro, alle convinzioni, alle credenze, ai valori, agli stili di energia … E mi chiedo: quante possibilita ha ognuno di noi di crescere realmente? Quanto le situazioni durante cui siamo “gettati” permettono di aumentare mediante consapevolezza e, dunque, di essere liberi? Mi pervadono affettuosita e dolcezza e, verso volte, mestizia, nell’immaginare le nostre vite “in un tempo”, “in quel tempo”; mediante quelle idee e non altre, con quell’educazione e non altra. In quel luogo, mediante quel momento … le nostre vite almeno casuali, e se e non casuali, tanto tenacemente alla indagine di un idea anche dal momento che questa ricerca non e indubbio e non voluta.
Le parole del espositore mi toccano nel fondo. “Teologia del tempo” … quella teologia ha uniformato idee, comportamenti giacche ulteriormente, nel opportunita, sono cambiati scopo e cambiata la teologia … idee, comportamenti, vite “in balia” dei tempi … idee sbagliate, comportamenti cosicche poi si sono rivelati sbagliati, da correggere … “ma cosicche mancanza abbiamo noi?” recitava una melodia tanti anni fa … perche colpe possono aver apprendista quelle vite con bambinaia dei tempi, affinche colpe commettono quelle vite non evolute mediante avvedutezza e scrupolosita? Opinione particolare e assoluto? Inferno? Eliso? Tre anni di studi di teologia, una assiduita cristiana assidua piena convinta verso la maggior porzione della mia vitalita … e non ho al momento una opinione. Sento le vite, le sento, nel dirigere dei giorni, dentro tempi storici e luoghi perche possono ostacolare ogni ingresso mistico.
E dunque faccio la ricorso al oratore. E conosco la portata della mia istanza, ne so le implicazioni. “Proprio per corrente nostro capitare ed essere nel opportunita, nei tempi limitati e caratterizzati; in queste nostre vite no complete nel tempo, non dovremmo risiedere tutti salvati?” entro tutte le domande ricevute, il relatore definisce ‘interessante’ la mia. E si avvia a rispondere. Parla delle particolarita e dei limiti dei tempi, assenso. E dopo sento giacche sta a causa di avere luogo, sento giacche sta per sostenere la ragionamento fatidica, eccola arriva: ‘liberta’, ‘noi siamo esseri liberi, possiamo scegliere’. Va su adesso per un po’ e conclude, da buon oratore, per mezzo di una passo ad esecuzione: “Dio non pena in un no, pero salva a causa di un assenso.” Sorrido e lo ringrazio. Vorrei proseguire, tuttavia non voglio rimuovere estensione ad altre domande di altre persone.
Rimango mediante le mie domande. Puo capitare veramente libera una attivita cosi? Puo veramente ‘decidere’ ‘in liberta’? Di ad esempio liberta parla la teologia del periodo, di presente nostro epoca, in campione? Esiste una liberta senza contare consapevolezza?
Riporto qui paio parole scritte nel post n.210, precisamente attraverso non ripetermi, ancora nell’eventualita che mi ripeto queste domande da perennemente … “La contezza: conoscenza chi sono io, conoscenza il mondo, intendersi la legame fra me e il ambiente … E la liberta: emancipazione di, arbitrio da, arbitrio per, licenza mediante … avvedutezza e arbitrio vengono scritte e affermate per gran suono in ogni parte. Sono nella stessa misura vissute? Legami e intrecci con contezza e emancipazione. Esiste la licenza escludendo contezza? E la cognizione escludendo permesso? Non c’e arbitrio senza contezza e non c’e nozione senza permesso. C’e avanti la concessione ovvero c’e anzi la coscienza? La nozione e la arbitrio raggiunte fanno capitare ciascuno racconto, tutti rappresentazione, ogni pianta; fino ogni enunciazione, perche di nuovo una enunciazione e una correttezza di rappresentazione. Questa situazione e raggiunta dagli illuminati, dai risorti di cui sentiamo parlare nei miti, nelle religioni: e una circostanza d’arrivo di un diluito tragitto. Poi, davanti di quella meta, avanti di aver avvenimento addirittura un solo andatura in quel tragitto, possiamo rettamente inveire di arbitrio e di cognizione?”
Condensato mi sento affinche sto abbracciando l’intera prossimo, di anzi, di attualmente, di dopo. Un amplesso di infinita tenerezza a causa di ciascuno cammino tutti respiro ciascuno stilla qualunque sorriso. Un amplesso di amore attraverso ogni equivoco, verso qualunque incertezza, in tutti ferrea e sbagliata fede. Non avremmo voluto dunque, se avessimo potuto prendere. La arbitrio si configura mezzo re-azione, come giudizio, ed e appunto alquanto. Ma rimane ora appena ricorso.
Divenire Esseri Consapevoli e il Nostro Gentile. Questo ci rende Esseri Liberi.
279. fine sono d’accordo unitamente mia madre
‘Le intenzioni con l’aggiunta di belle non creano risultati buoni dato che il fascicolo di controllo non viene fatto durante modo inclusivo, qualora singolo buco di discussione non viene proposto in intendere, interagire e aumentare totalita. Fare queste condizioni richiede tanto lavoro ma permette alla fine uno equivoco generativo e resiliente cosicche cambia il senso di inerenza di una organizzazione e uscita risultati concreti e abitualmente duraturi.’ SUSAN GEORGE, ALBUME L. PIGNARIS, a accuratezza di, sostenere la adesione, Ed. la gnomone 2020
Volgendo verso eseguire verso breve -o, come minimo, appendere durante un qualunque tempo- l’esperienza di attuale blog, desidero attualmente rimandare un po’ durante questo estensione. Stavolta e sopra una cosa in quanto in me e prestigioso da tempo e che mi si e riproposto per mezzo di sollecitudine dopo un memoria raccontato da mia origine. La riflessione parte da una condizione privato e circostanza, bensi, dal mio base di aspetto, interessa il vasto ambito delle relazioni durante generale. Riguarda le diverse visioni del ambiente, le diverse mappe di convinzioni affinche generano i nostri comportamenti. Riguarda il vocabolario, anch’esso una carta essenziale. Riguarda l’ ”incarnarsi” nella oggettivita di tutte le belle parole e i grandi concetti giacche ci sembra guidino la nostra vita. Riguarda il nostro “da giacche pezzo stare”. Il rimpianto raccontato da mia genitrice mi rende necessaria una opinione sul scopo io mi trovi d’accordo unitamente lei e, attraverso toccare di farlo, mi domestico delle poche cose perche so gentilezza alle pochissime cose giacche so ?? Il post e lungo, tuttavia non e una notizia da queste mie parti.